Revisione moto: scadenze e novità del 2019
In caso di mancata revisione moto le sanzioni non sono così leggere: multa, sequestro del libretto, fermo amministrativo del mezzo. Quando effettuare la revisione?
Le novità del 2019 per la revisione moto.
In primo luogo, è bene ricordare che per non incorrere in queste pesanti conseguenze è necessario eseguire la revisione moto la prima volta a quattro anni dalla prima immatricolazione. In seguito, è necessario effettuare la revisione ogni due anni, entro il mese corrispondente a quello in cui è stata fatta la prima volta e vale anche per le moto d’epoca. Per effettuare la revisione basta rivolgersi ai centri della Motorizzazione o alle officine autorizzate.
A partire dal 2018 è stato approvato un nuovo certificato di chilometraggio, un nuovo certificato di revisione realizzato contro le truffe dell’usato e atto, quindi, a tutelare i consumatori in caso di frode nella compravendita di veicoli usati. L’entrata in vigore del Certificato di revisione è stata prorogata al 31 marzo 2019, mentre le regole, come l’annotazione del chilometraggio sul libretto, sono già entrate in vigore.
A stabilirlo la direttiva dell’Unione Europea n.2014/45 secondo cui dovranno essere aggiunti alcuni dati relativi ai veicoli, compreso il chilometraggio che verrà letto sul contachilometri al momento della revisione.
Il Certificato di revisione è un documento che i centri preposti, come i centri ACI e quelli della Motorizzazione, rilasciano ai proprietari dei veicoli o ai loro delegati dopo la procedura di controllo e revisione.
La novità più rilevante è l’inserimento del chilometraggio del veicolo come dato da valutare. I nuovi dati da inserire secondo il certificato, confluiranno nel Documento unico del veicolo che a sua volta verrà reso pubblico sul Portale dell’Automobilista.
L’obiettivo è quello di combattere l’abitudine, operata da alcuni soggetti prima di vendere la moto o scooter usato, di abbassare il chilometraggio al fine di ottenere un maggior profitto a svantaggio dell’acquirente.