La revisione delle auto d’epoca e storiche
“Vengo a prenderti stasera sulla mia torpedo blu”, cantava Giorgio Gaber.
Eleganti e di gran classe, le auto d’epoca rappresentano il sogno di tanti automobilisti.
Ma quali sono le regole che ne disciplinano il possesso e la circolazione? Innanzitutto è importante fare un’opportuna distinzione tra auto d’epoca e auto storiche. Per quanto simili, infatti, le due tipologie di automobili appartengono a due categorie di vetture differenti.
Per auto d’epoca si intendono le macchine che hanno più di 30 anni di vita e che, avendo perso i requisiti minimi per poter circolare, non compaiono più nel Pubblico Registro Automobilistico (PRA). Tali vetture sono prevalentemente destinate a esposizioni in locali pubblici come fiere o musei o in luoghi privati, e possono muoversi soltanto in occasione di manifestazioni o raduni autorizzati con foglio di via e targa provvisoria emessi dall’ufficio provinciale della Motorizzazione Civile.
Il foglio di via riporta la sua validità, limitata al percorso e alla durata dell’evento, nonché la velocità massima consentita, che in ogni caso non può superare i 40 km/h.
Le auto storiche sono vetture da collezione iscritte ai registri di enti riconosciuti – ASI (Automotoclub Storico Italiano), Storico Lancia, Italiano FIAT, Italiano Alfa Romeo, Storico FMI –, previa richiesta al Dipartimento per i Trasporti terrestri dell’Attestato di datazione e storicità e del Certificato di rilevanza storica e collezionistica. I veicoli di interesse storico o collezionistico possono circolare su strada, purché in possesso degli attributi previsti per questa tipologia di veicoli.
Le auto d’epoca godono di consistenti vantaggi sulla reimmatricolazione, con il pagamento di un’Imposta Provinciale di Trascrizione (IPT) alquanto contenuta, previa richiesta al Pubblico Registro Automobilistico. Le auto storiche con almeno 30 anni di vita sono esentate dal pagamento del bollo.
Così come per le automobili più recenti, anche la revisione delle auto d’epoca va fatta ogni 2 anni, rivolgendosi a un’officina autorizzata oppure alla Motorizzazione Civile. Per quanto riguarda l’assicurazione, le auto d’epoca o d’interesse storico beneficiano di varie agevolazioni, come per esempio un premio assicurativo inferiore rispetto alla norma. Il contraente dell’assicurazione, però, deve avere minimo 23 anni.