Targa Florio: storia di una leggenda
La Targa Florio, una delle più antiche corse automobilistiche al mondo e la storia di una leggenda che fece grande la Sicilia.
Quando si pensa alla famiglia Florio, imprenditori e mecenati di origine calabrese che durante la Belle Epoque fecero risplendere la Sicilia dal punto di vista economico e culturale, non si può non pensare alla Targa Florio, la corsa automobilistica più famosa in Italia e una delle più longeve al mondo.
Come nasce la Targa Florio?
La Targa Florio nasce dalla mente di Vincenzo Florio jr., grande sportivo ed organizzatore di eventi e primo imprenditore siciliano dello sport di inizio Novecento. Da sempre appassionato di manifestazioni sportive, è studiando le corse automobilistiche europee, come la coppa Golden Bennet e la coppa Vanderbilt, che decide di portare in Sicilia il fascino delle gare su strada.
La storia narra che mentre l’imprenditore palermitano si trovava in un cafè parigino in compagnia dell’amico Henri Desgrange, direttore della famosa rivista francese ”l’ Auto” a Parigi, ne tracciò il percorso su un foglio di carta, abbozzandone le principali tappe tra i paesini del territorio madonita. Sebbene la Sicilia non avesse strade asfaltate a sufficienza, Vincenzo si lasciò guidare da un’intuizione vincente: sei i circuiti lisci europei esaltavano la guida veloce, le strade siciliane strette e tortuose si prestavano ad una guida avventurosa in grado di offrire spettacolari prove di abilità al volante con i loro saliscendi e con la terra battuta.
148 km di percorso e un anello di oltre 900 curve intorno alla catena montuosa delle Madonie: teatro dal 1906 al 1977 delle gesta dei piloti più famosi dell’intero panorama automobilistico internazionale.
La prima edizione della Targa Florio fu un successo clamoroso che in poco tempo fece il giro del mondo. La corsa entrò da subito nella leggenda proprio per le enormi difficoltà del percorso e per la durezza del tracciato al punto che anche solo completare l’intero percorso rappresentava una vera e propria impresa.
Nel corso degli anni si rese evidente però che l’aspro circuito delle Madonie non era più adatto ad ospitare competizioni per vetture molto potenti. Dopo una serie di incidenti abbastanza gravi, la situazione precipitò nel 1977 con l’uscita di strada della Osella-BMW pilotata da Gabriele Ciuti, che travolse gli spettatori provocando due morti e tre feriti gravi. Dopo l’accaduto, la gara venne sospesa e trasformata a partire dall’anno successivo in competizione rallistica e manifestazione culturale che ancora oggi, dopo più di un secolo, racchiude l’emozione di un mito senza tempo.